Responsabilità civile verso i dipendenti (RCO): come proteggere chi lavora nella tua impresa
Pubblicato il 20 Giugno 2025

Un impegno che va oltre l’obbligo
In ogni impresa, grande o piccola, dovrebbe essere riposta massima cura alla sicurezza degli ambienti e di chi vi lavora. Ma anche nei posti di lavoro più organizzati, può accadere un imprevisto. Quando viene coinvolto un collaboratore o un dipendente, sapere come agire diventa fondamentale per proteggere il benessere di tutti: abbiamo già approfondito il tema della responsabilità civile aziendale, sottolineando la responsabilità verso terzi; ma esiste un’altra forma di responsabilità, altrettanto importante, che riguarda proprio chi lavora all’interno dell’impresa: la responsabilità civile verso i prestatori d’opera, o RCO.
Cos’è la responsabilità civile verso i dipendenti (RCO)
La RCO è una copertura assicurativa specifica che tutela l’impresa quando un lavoratore, dipendente o collaboratore, subisce un infortunio sul lavoro e chiede un risarcimento civile.
È importante sapere che l’assicurazione obbligatoria INAIL non copre tutto: se l’infortunato dimostra che l’incidente è avvenuto per negligenza, omissioni o mancanze da parte dell’azienda, può avviare un’azione legale. La polizza RCO copre il danno riconosciuto dal giudice e le spese legali, salvaguardando l’attività e il patrimonio dell’impresa.
Quando l’azienda è civilmente responsabile?
Anche in presenza di copertura INAIL, un’impresa può essere ritenuta responsabile se:
- non ha fornito dispositivi di protezione adeguati (DPI);
- ha omesso la manutenzione di impianti e macchinari;
- ha lasciato ambienti insicuri o non conformi;
- ha affidato incarichi senza una formazione sufficiente.
In tutti questi casi, l’intervento della RCO integra la tutela del lavoratore e difende l’azienda da eventuali risarcimenti.
La RCO non sostituisce l’INAIL
Molti pensano che basti essere assicurati all’INAIL per essere coperti in caso di infortunio. In realtà, le due coperture rispondono a logiche diverse:
- L’INAIL indennizza il lavoratore, ma non esonera l’azienda da ulteriori responsabilità.
- La RCO protegge l’impresa se viene dimostrata una responsabilità civile in tribunale.
Un esempio pratico
Se un addetto alla logistica si fa male durante l’uso di un muletto, l’INAIL copre l’infortunio. Ma il lavoratore potrebbe dimostrare che il mezzo non era stato sottoposto alla manutenzione obbligatoria e avviare un’azione legale: in questo caso, la RCO copre sia l’indennizzo riconosciuto che le spese legali sostenute dall’azienda.
Il ruolo della prevenzione e della ISO 45001
Nemmeno la migliore copertura assicurativa può sostituire la prevenzione. La norma internazionale ISO 45001 fornisce un quadro di riferimento per migliorare la sicurezza dei luoghi di lavoro.
- individua e valuta i rischi per i lavoratori,
- promuove un ambiente di lavoro sano e sicuro,
- riduce la probabilità di eventi dannosi e contenziosi.
In questo modo, l’impresa non solo tutela i propri collaboratori, ma rafforza anche la propria struttura interna.
Quando è utile una polizza RCO?
Una copertura RCO è particolarmente indicata per aziende che:
- impiegano personale interno o esterno, anche stagionale o temporaneo;
- utilizzano macchinari o impianti complessi o potenzialmente pericolosi;
- operano in settori come logistica, edilizia, produzione o installazione tecnica;
- desiderano integrare l’obbligo normativo con una tutela volontaria e consapevole.
Ma se non ho dipendenti?
Perché la RCO è utile anche al titolare
Molti titolari di impresa individuale o piccole attività senza personale fisso si chiedono se la RCO sia davvero necessaria. La risposta è sì: anche in assenza di dipendenti, un imprenditore può trovarsi esposto a richieste di risarcimento da parte di chi lavora, saltuariamente o stabilmente, all’interno dell’attività.
Pensiamo a:
- collaboratori occasionali o autonomi, che operano in azienda con continuità o sotto il
coordinamento del titolare; - familiari o soci che partecipano alle attività operative;
- tirocinanti o stagisti, anche per brevi periodi;
- lavoratori esterni coinvolti in fasi produttive, di installazione o manutenzione.
In caso di infortunio, anche queste figure possono rivalersi sull’impresa, se riescono a dimostrare che l’evento è avvenuto per negligenza, mancanza di dispositivi di sicurezza o carenze strutturali. In questi casi, l’intervento della RCO diventa essenziale: copre l’eventuale risarcimento e le spese legali, tutelando il patrimonio dell’imprenditore. Proteggere chi lavora, anche quando non è un dipendente, significa agire con responsabilità. È una scelta di consapevolezza, che rafforza la sicurezza dell’attività e la solidità del futuro imprenditoriale.
La responsabilità civile come cultura d’impresa
La RCO non è solo uno strumento giuridico o assicurativo. È una scelta strategica e culturale. Vuol dire prendersi cura delle persone, dare valore al loro impegno e garantire all’azienda gli strumenti per affrontare anche l’imprevisto.
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